fbpx
Home Polis Gli architetti di Lecce in difesa del Gerontocomio di Nardò.

Gli architetti di Lecce in difesa del Gerontocomio di Nardò.

by Ordine Architetti Lecce
0 comment

Lo scorso 3 aprile abbiamo pubblicato l’appello del Prof. Giuliano Volpe – per il Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca PASAP Med – contro l’abbattimento del gerontocomio di Nardò (https://www.genteeterritorio.it/no-alla-demolizione-del-gerontocomio-di-nardo/). Oggi pubblichiamo la nota diffusa dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Lecce.

 

“Anche per l’architettura moderna, come per gli edifici antichi, possono e devono essere individuati adeguati strumenti tecnico-amministrativi capaci di garantirne il recupero, la rigenerazione e la valorizzazione. La decisione dell’amministrazione comunale neretina di abbattere un edificio di forte valore architettonico, disegnato da Raffaele Panella, non va purtroppo in questa direzione, distruggendo un esempio di architettura razionalista che invece merita un approccio del tutto differente”.

Così il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Lecce Tommaso Marcucci in merito alla decisione dell’Amministrazione Comunale di Nardò di abbattere l’edificio progettato, con il contributo degli ingegneri Angeloni e Vaccher, dall’architetto pugliese di fama internazionale Raffaele Panella. Una struttura d’ispirazione razionalista, realizzata negli anni ’70 per ospitare una comunità di anziani, mai completata e costretta a uno stato di grave abbandono nonostante le numerose proposte avanzate negli anni per il recupero e il riutilizzo.

Edificio il cui valore culturale è confermato dal MIC-Direzione Generale Creatività Contemporanea che lo ha inserito nel “Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi” (https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/scheda-opera?id=122), oltre che da numerose pubblicazioni scientifiche e manuali d’architettura, finalizzato ad ospitare, secondo le parole dello stesso Panella, “un aggregato di attrezzature rivolte ai singoli aspetti della domanda medico-assistenziale per gli anziani, ma con un notevole grado di integrazione e flessibilità, tali da configurare un servizio urbano unitario”.

“Gli appelli rivolti da insigni studiosi di numerose Università italiane e da Giuliano Volpe per il Collegio dei Docenti e i dottorandi del Dottorato di Ricerca PASAP_Med, vanno assolutamente nella giusta direzione”, prosegue Marcucci, “e siamo convinti che debbano valere anche per gli altri importanti esempi di architettura razionalista e moderna presenti nelle nostre città, spesso oggetto di trasformazioni poco avvedute cancellando così una storia urbana che invece deve essere conosciuta e tutelata. Gli strumenti ci sono e vanno messi in campo. Quanto è accaduto a Lecce con la rigenerazione del Galateo può essere di riferimento per tutte le Amministrazioni pubbliche e come Ordine siamo a disposizione di quanti, sindaci e assessori al ramo, vogliano avviare processi di salvaguardia, rigenerazione e valorizzazione architettonica. In questo caso scegliere di salvaguardare un esempio di architettura razionalista salvandolo dall’abbandono cui è stato condannato in questi anni, recuperandolo nelle forme e nella funzione, avrebbe significato voler garantire da parte degli amministratori valore aggiunto alla città recuperando un edificio considerato a giusta ragione un punto di riferimento.

Appare quindi rilevante evidenziare quale tema centrale quello di un’allocazione virtuosa delle risorse pubbliche sforzandosi di percorrere – non senza difficoltà – percorsi di valorizzazione che puntino al recupero e non all’abbattimento, considerando questa solo un’ultima ratio. D’altra parte le dinamiche della trasformazione urbana, se percorse in modo attento al riuso di importanti beni architettonici anche grazie ai concorsi di progettazione, possono rappresentare per le città che le perseguono vere e proprie strategie sia per l’attrazione di investimenti che per la promozione delle stesse realtà urbane.

Per questa ragione”, conclude Marcucci, “come Ordine avvieremo una discussione pubblica sulla presenza e la rilevanza dell’architettura moderna e razionalista nel nostro territorio, e su come la trasformazione urbana debba divenire ed essere considerata uno strumento importante non di cancellazione ma di reale rigenerazione e valorizzazione”.