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Ricordi della guerra di Spagna, di Orwell

by Flavio Cioffi
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Consigli di lettura 7/2023

 

Non avete certo bisogno che vi presenti George Orwell (vero nome Eric Arthur Blair, nato nel 1903 a Motihari nel Bengala e morto nel 1950 a Londra), autore de La fattoria degli animali e di 1984. Come noto, prese parte alla Guerra civile spagnola (Omaggio alla Catalogna, per alcuni la sua opera migliore). Ho tratto le seguenti righe da I ricordi della guerra di Spagna. Non l’ho fatto pensando alla Spagna, ma all’Ucraina.

Le pallottole fanno male, i cadaveri appestano l’aria, gli uomini esposti al fuoco nemico hanno di solito una tale paura da farsela nei pantaloni. Il carattere sociale di un esercito influisce naturalmente sull’addestramento, sulla tattica e sull’efficienza generale. La coscienza di stare dalla parte giusta può alzare il morale, anche se questo vale più per la popolazione civile che per i combattenti (la gente dimentica che un soldato al fronte, o da quelle parti, è di solito troppo affamato o spaventato o infreddolito o – soprattutto – troppo stanco per pensare alla causa politica della guerra). Ma le leggi della natura sono implacabili sia per gli eserciti “rossi” che per quelli “bianchi”. Un pidocchio è un pidocchio e una bomba è una bomba, per quanto giusta sia la causa per la quale si combatte.

Disgraziatamente, la verità sulle atrocità è peggiore delle menzogne che ci si costruiscono sopra e con le quali si fa propaganda. La verità è che le atrocità avvengono.

 

(Dall’edizione del 2005 di DATANEWS Editrice, traduzione di Manuela Palermi.)

 

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