In questa Italia che va di sghimbescio nei confronti della Storia, con il Disegno di legge per l’Autonomia differenziata. E in questa Regione Campania, che vede ora anche il proprio indiscusso (anche se discutibile) Governatore e Tirannosauro Rex, Enzo De Luca, seppellito da una valanga di vaffa…. innescata da un suo primo (discutibilissimo) vaffa… rivolto a chi lo contestava per lo stato preagonico in cui versa la sanità ospedaliera della nostra realtà campana, abbiamo trovato, nonostante tutto, una bella e confortante notizia da dare al nostro lettore.
Lo scorso venti di gennaio di questo anno 2023 è stata istituita con adesione spontanea e volontaria – in un mondo che scimmiotta gli altri fino a scimmiottarsi in tondo, nei meandri del WEB – la “Rete napoletana dei Garanti delle persone con disabilità” in sigla Re.Ga.D. Vale quindi la pena di riportare anche i nomi da cui la neonata rete risulta composta.
Questi volontari del “fai da te”, che hanno fatto a meno di sigle politiche o ideologiche (ci piace sottolinearlo… fino a prova contraria) sono: il dr. Stefano Buonincontro per Ercolano, l’avv. Alfonso D’Aniello per Sant’Antonio Abate, il prof. Angelo Di Prisco per Pompei, il dr. Luigi Mangone per San Giorgio a Cremano, il prof. Aldo Rivieccio per Torre del Greco, la d.ssa Antonella Sapio che ha fatto da consulente e promotrice della iniziativa.
Il Comunicato Stampa aggiunge che “La Rete si prefigge obiettivi di policy-making (elaborazione di orientamenti politici) e di ridefinizione della governance in tema di disabilità; inoltre, avvierà la formazione di attivisti civici territoriali al fine di ‘mettere in rete’ l’associazionismo tematico (familiare e non) e di avviare percorsi di advocacy (complesso di azioni a sostegno di una causa) per la realizzazione di adeguate politiche territoriali per la disabilità”.
A parte qualche anglicismo di troppo, che nello stesso Comunicato Stampa viene opportunamente esplicitato in lingua italiana, per comprensibili esigenze del cittadino comune, questa iniziativa conforta tutti coloro che sanno, per esperienza diretta o indiretta, quanto pesi in generale la problematica della disabilità nel vivere quotidiano. E ciò, soprattutto nella nostra regione, in particolare nelle aree in cui la pressione antropica eccessiva arriva fatalmente a calpestare i diritti delle persone con disabilità, anche nei rari casi in cui la mano pubblica si è fatta carico di un tal tipo di esigenza, più diffusa di quanto il lettore possa tranquillamente pensare.
Avendo la ventura di conoscere e stimare uno dei fondatori delle Rete REGAD, Angelo Di Prisco, mi sono a lui rivolto per avere ulteriori dettagli di prima mano. Di Prisco mi ha quindi rilasciato una breve, ma utile, dichiarazione: “Come cittadino di Pompei, città della carità, non potevo fallire l’appuntamento dei Garanti per la Disabilità. Tra gli obiettivi della Rete ci sarà l’avvio della formazione di “attivisti civici territoriali”, al fine di mettere in rete l’associazionismo tematico impegnato per la disabilità, onde attingere adeguate politiche territoriali, capaci di realizzare progetti strategici nel campo dei servizi e delle infrastrutture dedicati e/o adeguati. L’abbattimento, concreto e diffuso, delle barriere architettoniche, peraltro previste dalla legge, sarà tra gli obiettivi primari, insieme ad altri obiettivi di consapevolezza diffusa della necessità dei P.E.B.A.”
E qui ci sembra utile riprendere a scrivere per chiarire al lettore che l’acronimo P.E.B.A. sta per Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Questi Piani sono gli strumenti necessari per progettare e per pianificare gli interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini. Insomma: Nessuno escluso!
Ecco quello che potrebbe essere lo slogan della neoistituita Rete. E questo è un obiettivo chiaro, di cui si è già fatto carico il Comune di S. Antonio Abate, che ci sembra giusto qui definire Comune “virtuoso” nei confronti delle Persone con Disabilità.