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Migranti e rimpatri

by Vincenzo Pascale, New York City
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Il rimpatrio dei migranti, a causa di violazioni delle leggi nazionali, crea non pochi problemi agli Stati dell’Unione Europea e agli Stati Uniti d’America. Tanti piccoli Paesi dai quali provengono i migranti rifiutano di accettare i loro connazionali designati per il rimpatrio.

Sebbene gli Stati Uniti d’America ogni anno deportino oltre 200mila persone, per reati vari, oltre un milione di non residenti ai quali è stato ordinato di lasciare la Nazione non ottemperano all’ingiunzione delle autorità federali [dati risalenti a gennaio 2021]. Solo il 18 per cento dei non residenti che hanno ricevuto un’ingiunzione di lasciare il Paese ha dato seguito alla richiesta. Inclusi i non cittadini ai quali è stato ordinato di ritornare in Cina o a Cuba, nazioni che non accettano il rimpatrio di loro connazionali.

Le cose non vanno meglio nell’Unione Europea, dove solo il 19 per cento dei cittadini non europei hanno ottemperato alla richiesta di lasciare gli Stati dell’Unione. Anche nel caso della UE, uno dei maggiori ostacoli al rimpatrio dei migranti è la resistenza dei Paesi di origine.

Gli Stati di origine non vogliono collaborare al rimpatrio e riammissione dei loro connazionali per l’alto costo dell’operazione, oltreché per la mancanza di incentivi alla riammissione. Per le élite politiche di quei Paesi, la questione è molto sensibile: collaborare può sembrare sottomissione verso Nazioni più potenti. Senza tralasciare l’interesse economico connesso con le rimesse dei migranti, spesso un grande valore aggiunto per l’economia nazionale dei paesi di origine.

Accettare il ritorno di espatriati espulsi da altri Paesi può essere considerata anche un rischio per la sicurezza nazionale. Il ritorno in Patria di giovani migranti a mani vuote è un rischio per Stati politicamente fragili. Spesso costoro sono stigmatizzati come migranti falliti o criminali. Non senza ragione. Nel 1990 la deportazione di migliaia di migranti non in regola in Centro America contribuì alla nascita della banda Mara Salvatrucha (MS-13), una banda criminale transnazionale fondata negli USA da migranti del Centro America. In anni recenti, c’è stato un alto numero di espulsioni dall’Unione Europea verso il Gambia di persone fuggite a causa dell’inumana dittatura di Yahya Jammeh; come risposta il governo del Gambia ha rifiutato di accettare i rimpatri dall’Unione Europea. Durante il periodo pandemico da COVID-19, la deportazione dagli Stati Uniti verso il Guatemala è stata vista come un potenziale rischio sanitario per il debole sistema sanitario locale.