Il water front della provincia di Napoli, da Portici a Sorrento, è stato l’oggetto di un incontro tenutosi nell’accogliente sede del Teatro pompeiano Di Costanzo/Mattiello, una splendida eredità del genio ispirato e manageriale del beato Bartolo Longo, ben conservato ai posteri dalla Prelatura Pontificia pompeiana.
L’incontro è stato promosso dall’On. Mario Casillo – su chiaro input del Governatore Enzo De Luca – che ha mobilitato Sindaci e amministratori di ogni rango del Comprensorio vesuviano costiero, e non solo, tant’è che il teatro è stato preso letteralmente d’assalto e riempito in quasi tutti gli ordini dei posti sui due livelli – platea e loggione – che lo contraddistinguono.
I Pompeiani infatti non erano il gruppo più numeroso nell’affollata Sala teatrale e negli ambulacri che la precedono; ma gli spettatori si sono sparsi anche negli spazi all’aperto del cortile del complesso monumentale dell’ex Ospizio Bartolo Longo, come familiarmente da sempre viene definito.
Il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, è stato il primo a prendere la parola e intrattenere gli ospiti – tra i quali erano presenti numerosi colleghi sindaci delle città del circondario – soffermandosi brevemente sui lavori in corso a Pompei per il rilancio turistico della Città, grazie al determinante afflusso di fondi extra bilancio comunale che sono stati assegnati al territorio del Comune di Pompei.
Stiamo parlando, per intenderci, del Progetto EAV – per un importo di una sessantina di milioni di euro, in fase di realizzazione ormai, sia pure con ritardo – e del cosiddetto HUB turistico di interscambio tra la linea ferroviaria RFI Napoli-Salerno e la ex Circumvesuviana Napoli-Sorrento, recentissimamente messo in gara internazionale per una base d’asta di circa 24 milioni di euro, anche se l’investimento lordo originario, annunciato nel 2016, toccava i circa 35 milioni. Forse, a colpi di progetti, ha perso… colpi via facendo?
Non ci soffermiamo su tali interventi, ma chi segue questo giornale sa bene la costante attenzione che abbiamo dedicato a entrambi i progetti, avversati localmente da eterogenei gruppi di pressione per vari motivi, nonostante che l’impegno finanziario relativo non graverà sulle casse comunali e, quindi, sui cittadini i Pompei, che li vedono come corpi estranei, calati dall’alto. E così, i contrasti all’azione amministrativa del Comune sono all’ordine del giorno da parte dei No-Tutto, cui strizza l’occhio l’Opposizione Consiliare.
Comunque, nell’occasione della Serata al Teatro Di Costanzo Mattiello, il Sindaco Lo Sapio – un filino in tensione di fronte a un uditorio folto e qualificato – ha fatto da apripista al successivo intervento dell’On. Mario Casillo, consigliere Regionale delegato per il Grande Progetto Pompei. A Mario Casillo, quindi, è toccato il ruolo di Relatore sul futuro prossimo venturo del Water Front della costa del Golfo di Napoli “per una balneabilità da S.Giovanni a Teduccio a Sorrento”. Uno slogan ripetuto come un mantra. In verità, oltre la costa vesuviana, anche il vicino ridosso pedevesuviano e la fascia costiera sono stati oggetto del suo intervento sistematico, competente e quasi puntiglioso, perché denso di riferimenti territoriali e dati macrourbanistici. In ogni caso Mario Casillo, nel nome del Grande Progetto Pompei, ha provveduto a “promettere mari e monti” ai tanti primi cittadini accorsi al Teatro pompeiano.
Gli va dato atto di ciò, anche se qualche dubbio erode anche chi scrive. Casillo si è intrattenuto sui risultati già ottenuti, per la balneabilità lungo il fronte a mare di Portici, a suo dire già dal 2011, nonché lungo quello di Vico Equense e di Castellammare, dove stanno producendo i loro effetti positivi i lavori del risanamento di Punta Gradelle e gli interventi sul Rio Cannitiello, fino a ieri rivolo di liquami di ogni genere sversati a mare sulla costa stabiese del centro urbano. Secondo Casillo, già dal 2023 si potranno avere e vedere risultati concreti sulla balneabilità delle acque marine, mentre nel biennio successivo, fino al 2025, si potranno recuperare alla balneabilita i lidi torresi, a partire da Torre del Greco verso Capo Oncino e procedendo quindi verso la foce del Sarno e oltre, fino a punta Campanella, lungo una costa straordinaria ripulita e ridata ai cittadini.
Il clou dell’incontro pubblico è stato, come ormai accade sempre, l’intervento sulla scena – nel caso di Pompei al proscenio – del Governatore Enzo De Luca. Egli si è confermato il Tyrannosaurus Rex della impraticabile foresta della nanopolitica campana, alternando prosa dotta e fluente a sprazzi di vivacità dialettica assolutamente quotidiana. Sprazzi forse ancora più felici di quelli della sua copia (o del suo originale?) Crozza in TV.
Il De Luca Tyrannosaurus Rex ha dunque rapito una platea pronta all’applauso, ma anche a improvvise pause ridanciane. Per tutte ricordiamo le sfuriate deluchiane sui tempi biblici delle Soprintendenze e degli altri Enti, deputati a “sopratutto a ostacolare” la attività dei Sindaci, riducendoli a facili prede delle Procure, quando essi sono troppo attivi.
Due comunque i momenti topici dell’ intervento oratorio deluchiano. Il primo si è registrato quando il Governatore ha parlato del punto esclamativo di bellezza che si dovrebbe realizzare alla foce del Sarno, dove “un ponte alla Calatrava, di acciaio e cristallo” dovrebbe collegare la sponda torrese a quella stabiese, definitivamente unite a un passo dal mare, tra lidi e spiagge pulite. Tutto straordinario, ha incalzato De Luca.
Ma in chiusura il Governatore ha davvero spiazzato tutti, compreso il Sindaco di Pompei e non escluso il vostro cronista, con un vero e proprio coup de theatre. E’ stato quando ha dichiarato propria sponte di volere impegnare la Regione Campania a finanziare una “potente illuminazione artistica” del Campanile di Pompei, “destinato ad essere un faro di spiritualità visibile da ogni luogo” nel comprensorio vesuviano.
Tutto troppo bello per essere vero? Vivendo, lo sapremo… pronti a fare autocritica.