Stretto di Hormuz, tra il Golfo di Oman e il Golfo Persico, il 1° novembre. Sulla portacontainer ro-ro Jolly Palladio della Ignazio Messina & C. di Genova, battente bandiera italiana, si teme la presenza a bordo di un ordigno esplosivo. Viene lanciato l’allarme. Lo raccoglie il pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel della Marina Militare italiana. Subito un team di militari specializzati viene preparato e trasportato, tramite l’elicottero in dotazione, sul ponte della Jolly Palladio dove mette in atto le procedure di ricerca dell’ordigno. Tutto bene: al termine dell’attività è stato dato il segnale di cessato allarme e la portacontainer ro-ro può riprendere regolarmente la navigazione.
Non è la trama di un film d’azione ma una esercitazione congiunta. Si è trattato di una vera e propria simulazione di un attacco terroristico in collaborazione fra la Marina Militare, la compagnia Ignazio Messina & C. e Assarmatori.
“Come accade per le esercitazioni antipirateria, anche quelle antiterrorismo rivestono una fondamentale importanza nel quadro delle azioni coordinate di tutela degli equipaggi delle navi italiane e del carico sulle rotte a maggior rischio potenziale – sottolinea Assarmatori – e anche in questa occasione ha trovato conferma l’elevato livello di coordinamento ormai raggiunto”.