È stata una bella e affollata gita scolastica, in una assolata giornata di fine ottobre. Ci sono praticamente solo ragazzi della pubblica istruzione campana, in questa manifestazione pacifista organizzata da Vincenzo De Luca. Si incontra, qui e lì, qualche sparuto insegnante che coordina l’afflusso ordinato degli studenti dalle aree nei quali erano parcheggiati i pullman verso la piazza del Plebiscito.
Non ci sono solo autobus privati, ma sino a Piazza Trieste e Trento arrivano anche mezzi di EAV, evidentemente sottratti al trasporto pubblico per la ben più nobile finalità della pace nel mondo. Controllori EAV si sono affiancati alle forze dell’ordine ed alla protezione civile per assicurare il rapido deflusso dei mezzi dal budello di Piazza Trieste e Trento: anche questa accorta mossa testimonia la preveggente organizzazione assicurata dall’azienda regionale per la migliore riuscita della manifestazione. Un modello organizzativo che sarebbe auspicabile per il normale funzionamento di trasporti pubblici generalmente zoppicante, nelle giornate in cui manca la pace, per i pendolari.
Con calma, attorno alle 11, continuano ad affluire autobus in prossimità del cuore della manifestazione, a testimonianza che l’organizzazione ha tenuto a cuore anche orari comodi di gita scolastica. Non sarebbe stato popolare costringere a trasferimenti forzati dal punto di vista della logistica. Quando si va in gita, i tempi devono essere coerenti con le finalità che si vogliono conseguire.
Come sempre accade in casi del genere, torme di ragazzi decidono di pascolare nelle zone limitrofe per approfittare della libertà guadagnata in questo giorno di vacanza scolastica. Va bene serrare le fila della organizzazione, ma accade sempre che in gita scolastica si mettano in evidenza ragazzi meno disciplinati, ai quali si consente un certo grado di tolleranza.
Insomma, il copione è stato proprio quello di una gita scolastica in grande stile. Un esperimento sociale mai tentato in Italia durante la pur lunga esperienza repubblicana. Ma in fondo, nel giorno del centenario della marcia su Roma, non guasta un richiamo alle adunate oceaniche che per qualche decennio hanno caratterizzato la vita politica del nostro Paese.
L’esperimento sociale è riuscito. Intruppare le scuole campane è stata una operazione di grande successo, organizzativa e politica. Si apre una nuova stagione. Se Luca Zaia dovesse tra qualche mese riempire Piazza San Marco a Venezia con i ragazzi delle scuole venete per chiedere l’autonomia differenziata, stanziando risorse pubbliche per il trasporto e mobilitando aziende regionali, non dovremo affatto stupirci.
La Campania è arrivata ancora una volta prima, come accade da più di un lustro a questa parte. Non sempre c’è da esserne orgogliosi, per la verità.