I dreamers hanno dagli 8 anni in su, sono oltre 400, vengono da tutta Italia e chiedono di essere ascoltati. Per partecipare al Premio Fabula, il festival di scrittura dei ragazzi, hanno dovuto scrivere favole. Risultate cupe, a quanto pare.
“I personaggi delle loro favole soffrono di disturbi alimentari, vengono presi in giro dai compagni, sono troppo alti o troppo grassi e soprattutto si sentono esclusi dalle conversazioni familiari o addirittura per nulla ascoltati da mamma e papà”. Ma per fortuna tutte le storie hanno un lieto fine.
A Bellizzi, nel salernitano, la commissione esaminatrice, presieduta dalla professoressa Maria Pia Manera, avrà il suo daffare: “L’obiettivo primario è dare ai ragazzi l’opportunità di riappropriarsi del momento creativo e di farlo lontano dalla tecnologia, facendo leva sulla loro innata creatività e sulla valorizzazione dei contesti d’appartenenza sia da un punto di vista sia geografico sia sociale”.
Dalla Toscana alla Sicilia: bene, prof.