Per quanto riguarda i nove arconti (…) Questi inizialmente sono sottoposti a esame dinanzi al Consiglio dei Cinquecento (…) Quando sono sottoposti a esame, dapprima vien chiesto loro: “Chi è tuo padre e di quale demo? e chi è il padre di tuo padre? e chi è tua madre? e chi il padre di tua madre e di quale demo?”. Dopo queste domande gli chiedono se frequenta il tempio di Apollo Patrio e di Zeus Ercheio, e dove sono questi santuari, quindi se possiede tombe di famiglia e dove si trovano, infine se agisce bene nei confronti dei genitori, se paga i contributi e se ha assolto il servizio militare. Dopo averlo interrogato su queste cose, il presidente dice: “Chiama i testimoni di questi fatti”.
Aristotele, da “La costituzione degli ateniesi.
Anche per noi, “buoni Europei”, esistono momenti in cui ci permettiamo un risoluto patriottismo, una ricaduta giù a capofitto nell’antico amore e nelle antiche angustie – ne ho dato or ora una prova – momenti di ribollimenti nazionali, di patriottiche ambasce e di vari altri antiquati trabocchi di sentimento. (…) Si, potrei immaginarmi razze ottuse ed esitanti, che anche nella nostra frettolosa Europa avrebbero bisogno d’un mezzo secolo per vincere tali atavici attacchi di spirito patriottardo e di attaccamento alle zolle, e per tornare nuovamente alla ragione, cioè al “buon europeismo”.
Friedrich Nietzsche, da “Al di là del bene e del male”.
Apparteniamo a un genere di specie a vita breve. I nostri cugini si sono già tutti estinti. E noi facciamo danni. I cambiamenti climatici e ambientali che abbiamo innescato sono stati brutali e difficilmente ci risparmieranno. Per la Terra sarà un piccolo blip irrilevante, ma non credo che noi li passeremo indenni; tanto più dato che l’opinione pubblica e la politica preferiscono ignorare i pericoli che stiamo correndo e mettere la testa sotto la sabbia. Siamo forse la sola specie sulla Terra consapevole dell’inevitabilità della nostra morte individuale: temo che presto dovremmo diventare anche la specie che vedrà consapevolmente arrivare la propria fine, o quanto meno la fine della propria civiltà.
Carlo Rovelli, da “Sette brevi lezioni di fisica”.