Da venerdì 20 maggio a domenica 22 maggio 2022, al Teatro Instabile Napoli si rappresenta GIULIE’. Tratto da Shakespeare con l’adattamento e la regia di Vincenzo Pirozzi. Una produzione: Sanit’art, Talentum production, Accademia vesuviana del teatro e del cinema.
In scena: Antonio Ciorfito, Antonella Montanino, Gianni Sallustro, Giuseppe D’Ambrosio, Nicla Tirozzi, Rosalba Di Girolamo, Ciro Pellegrino, Vincenzo Gambocci, Davide Vallone, Tommaso Sepe, Luciano Murè, Carlo Paolo Sepe, Maria Crispo, Nancy Pia De Simone, Roberta Porricelli, Noemi Iovino.
“Lo spettacolo – dice Vincenzo Pirozzi – ha dei ritmi frenetici e caotici, Gli abiti e la messinscena sono eccentrici e colorati restando in bilico tra il kitch e il grottesco. La storia è spostata da Verona a Napoli, una Napoli patinata e dall’apparenza giocosa e folkloristica. Questo fregio di colori però va via, via annullandosi lasciando trapelare il chiaroscuro e il tetro. “GIULIÈ” guarda con ammirazione il testo originale di Shakespeare, strizzando l’occhio anche ad altri rifacimenti cinematografici e teatrali, prima su tutti Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann. Ma non si è voluto tralasciare la Napoletanità, infatti in alcuni monologhi scritti ex novo dove alcuni personaggi si estraniano per raccontare i propri pensieri o stati d’animo L’idea è stata quella di creare questi testi in rima baciata o alternata, usando di tanto in tanto parole antiche napoletane ricordando Di Giacomo e soprattutto Viviani che torna anche nelle scene di massa con sottofondo musicale che richiama la Napoli anni settanta/ottanta con alcune canzoni di quell’epoca.
Ogni personaggio mette fuori la propria eccentricità e la propria euforia, man, mano che il tempo passa ognuno si umanizza portando fuori la propria verità con le proprie tragedie e insicurezze. Una su tutte è DONNA CAPULETI che vive un rapporto complicato con sua figlia Giulietta che non riconosce in lei una vera e propria madre perché da sempre la donna è concentrata su sé stessa, a rifarsi completamente il corpo con interventi estetici mettendo in secondo piano il rapporto con la sua unica figlia. In realtà Donna Capuleti combatte con sé stessa e con la sua paura di invecchiare, si è resa conto di aver sprecato la propria vita accanto ad un uomo che le ha dato solamente sofferenze e preoccupazioni. Come Don Lorenzo, parroco del quartiere, ossessionato nello sperimentare sieri e pozioni per annientare gli scarafaggi che invadono il suo giardino, Un prete che nasconde dentro di sé la paura che ogni uomo, in fondo, nasconde, quella di essere un uomo prima ancora che essere prete.
Oppure Mercuzio, promettente soldato delle fila dei Montecchi, che nasconde il suo amore segreto per un uomo che non potrà mai dichiarare per non perdere credibilità agli occhi della criminalità organizzata”.