Vi sono tracce a Napoli delle mura greche che circondavano il nucleo abitativo antico e che erano costruite con blocchi tufacei estratti da una cava nei pressi di Poggioreale. Vi sono mura romane, bizantine e normanne, angioine, aragonesi il cui perimetro è ancora in parte visibile per la presenza delle torri cilindriche al Carmine, a Porta Capuana, a via Cesare Rosaroll. Insomma, tutti gli occupanti e governanti della città hanno cercato di proteggerla, preservarla, difenderla.
Ovviamente i muri con cui oggi la città deve fare i conti non sono quelli reali, di blocchi costruttivi più o meno imponenti, ma quelli che più subdolamente dividono la città vetrina per i turisti da quella periferica che soffre spesso dell’abbandono della politica. Parlo per esempio di San Giovanni e di tutta la Napoli Est che ancora cerca una sua definizione urbana, o di Scampia che apparentemente riscattata dal suo passato di camorra, con l’eliminazione delle famigerate vele, non ha comunque eliminato l’invadente presenza di Gomorra.
La giunta Manfredi, dimostrando in questo attenzione e sensibilità, per il Maggio dei Monumenti 2022 – Muraria – ha puntato sul coinvolgimento di tutte le municipalità, intendendo il muro o le mura come sinonimo di inclusione e non di barriera invalicabile. Un volo pindarico, mi si potrebbe obiettare. In realtà i muri delle periferie sono diventati sempre più spesso tele da dipingere per gli autori della street art.
Una prima sezione della manifestazione è infatti Dipingere i muri. Cui si aggiungono: Parlare ai muri, performances teatrali distribuite nelle dieci municipalità; Guardare i muri, ciclo di proiezioni sotterranee; Allargare i muri, una serie di percorsi alla scoperta dei nuovi cittadini napoletani che mostreranno agli ospiti stranieri spazi, negozi e luoghi di culto di quelle zone della città in cui si sono insediati ormai da tempo, rendendo ancora più multietnica l’identità della nostra città. Infine con Aprire i muri e Attraversare i muri si recupera l’aspetto più tradizionale della manifestazione: apertura di siti storico-archeologici solitamente chiusi, visite guidate, percorsi a tema.
Il 10 giugno a piazza Municipio si esibirà l’Orchestra di Piazza Vittorio, nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario, il 5 giugno, della fondazione dell’Università Federiciana. Nata nel 2002 l’Orchestra è proprio il simbolo della sintesi di musiche e musicisti di varie provenienze. Programmaticamente infatti essa si propone, attraverso l’integrazione di repertori musicali diversi, di dare vita ad un nuovo suono del mondo. Quale migliore messaggio, in un tempo che risuona ancora incredibilmente del rumore assordante delle armi, poter sentire note di fraternità e condivisione.
Mi sembra, quindi, che il Comune abbia fatto quest’anno una scelta saggia, in linea con la storia della città e del mondo che, se vuole sopravvivere, deve andare verso l’accoglienza e l’integrazione.
Per maggiori dettagli: https://www.comune.napoli.it/maggiodeimonumenti