Lo scorso 15 marzo la Sogin, la società di Stato che si occupa del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, ha trasmesso al Ministero della transizione ecologica la proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) ad ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi.
Si prosegue dunque nell’articolata procedura fissata per individuare il sito nel quale realizzare il Deposito. Ora il MiTE acquisirà il parere dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare (ISIN) e poi approverà e pubblicherà la Carta.
A questo punto ripartirà il confronto con le Regioni e gli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee, con l’obiettivo di arrivare ad una scelta condivisa. Le regioni coinvolte dalla CNAPI sono: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna.
La Carta è stata elaborata dalla Sogin sulla base di una consultazione pubblica, avviata il 5 gennaio 2021 e conclusa il 14 gennaio scorso, alla quale hanno partecipato centinaia di soggetti interessati che hanno prodotto – dichiara Sogin – oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte, per un totale di oltre 25.000 pagine di atti, documenti, studi, relazioni tecniche e cartografie.
Nella prima fase, dopo aver raccolto oltre 300 osservazioni e proposte tecniche, si è tenuto un Seminario Nazionale: nove incontri, trasmessi in diretta streaming, con oltre 160 partecipanti tra Istituzioni, Enti nazionali e locali, associazioni, comitati e singoli cittadini. A questo punto si è aperta una seconda fase di consultazione pubblica, durante la quale i portatori di interesse hanno potuto presentare ulteriori osservazioni.
Ora la palla è passata a ISIN e MiTE, ma la partita è ancora lunga.