“Tutela del Multilinguismo: diritti, formazione culturale, media, nuove tecnologie.” Questi sono il titolo e i temi che saranno illustrati nel corso del Convegno che si terrà sabato 19 febbraio – a partire dalle ore dieci della mattinata a Napoli presso la Biblioteca di Castel Capuano.
Il convegno è stato promosso da Massimiliano Verde, noto esperto di Lingua napoletana e Presidente dell’Accademia Napoletana, che si è giovato della collaborazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli che ha concesso anche il proprio Patrocinio come pure il Consolato del Nicaragua a Napoli. Ente Biblioteca ha sede preso il Castel Capuano, già Reggia Aragonese e, infine, fino ad anni recenti il glorioso, colorito e caotico “Tribbunale viecchio” di Napoli.
Per la cronaca precisiamo che la Biblioteca è intitolata al grande Giurista e Avvocato penalista Alfredo De Marsico che – nato nel 1888 nell’estremo meridione della provincia di Salerno, a Sala Consilina, – seppe farsi apprezzare per le sue arringhe e nelle Università di Bari, Bologna, Napoli e Roma. De Marsico fu anche Ministro di Grazia e Giustizia nel 1943, schierandosi poi con Dino Grandi in occasione del famoso Ordine del Giorno del Gran Consiglio che mise in minoranza Mussolini al Collegio Romano, prima degli ultimi drammatici sviluppi politici e bellici che portarono all’agonia e, poi, alla morte traumatica del fascismo.
Ma torniamo al Multilinguismo che è un principio e un valore protetto oggi dal diritto internazionale: in questa ottica di tutela internazionale – in occasione della Giornata mondiale delle lingue materne di quest’anno 2022 – si esaminerà il caso dell’idioma Napoletano quale patrimonio storico culturale della estesa e viva comunità napoletana in Italia ed all’Estero. E ciò anche in rapporto alla Formazione culturale, ai Media ed alle Nuove tecnologie emergenti.
In tal senso si farà riferimento non solo al lavoro multidisciplinare svolto dall’Accademia Napoletana per la tutela della lingua e cultura “napolitane”, nonché per la promozione dell’idioma Napoletano e dei suoi parlanti, cioè dei soggetti in grado di esprimersi in Napoletano, come lingua materna. E a tale proposito, se in primo piano vengono donne e bambini, particolare attenzione va riservata anche alle esperienze sociali e culturali di docenti e attivisti del parlare in napoletano “sul campo”, a garanzia di un reale multilinguismo.
Nel corso dei lavori convegnistici il Seminario evidenzierà e sottolineerà – anche ai sensi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, nonché della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e della CEDAW-Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne – la necessità di tutelare la dignità sociale del Napoletano, idioma codificato dall’Unesco come vulnerabile, anche se trasmesso ancor oggi come lingua materna, favorente il plurilinguismo. O multilinguismo che dir si voglia.
Quindi Lingua viva e vivente che peraltro, negli ultimi anni, sta dando segnali di ripresa significativa- che è garanzia di futuro – anche nel mondo dello spettacolo.