fbpx
Home Napoli E’ il momento del Grande progetto Pompei

E’ il momento del Grande progetto Pompei

by Federico L. I. Federico
0 comment

 

L’onorevole Mara Carfagna, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, sta presiedendo con efficacia il tavolo istituzionale che ha dato avvio da circa un mese al percorso del Contratto Istituzionale di Sviluppo/CIS Vesuvio-Pompei-Napoli. Ciò significa, in soldoni, che gli Enti e gli Organismi territoriali interessati stanno inviando le loro proposte progettuali. Esse saranno valutate e selezionate e, all’occorrenza, coordinate. E di alcune di esse già si conoscono portate e obiettivi. La meta, da raggiungere entro il mese di marzo 2022, è il riconoscimento ufficiale del CIS, con la relativa assegnazione delle risorse di provenienza PNRR ai progetti “approvati”. Oltre ai soggetti istituzionali che tutti insieme sottoscriveranno il Contratto Istituzionale di Sviluppo CIS Vesuvio-Pompei-Napoli, parteciperanno alle scelte anche i rappresentanti delle parti sociali e delle associazioni.

Come ha opportunamente fatto presente fin dal primo momento il ministro Carfagna, quello che si è messo finalmente in moto è: “Un percorso atteso da almeno otto anni cioè dall’istituzione del ‘Progetto Grande Pompei’. Adesso con lo strumento del CIS e l’applicazione del ‘metodo PNRR’, con le relative semplificazioni, intendiamo costruire un percorso lineare e concreto per arrivare in tempi rapidi alla definizione di un quadro di interventi, …per la riqualificazione urbana del territorio”.

Oltre alla Regione Campania e all’Unità Grande Pompei del Ministero della Cultura, risultano ben diciannove i Comuni che saranno coinvolti per la prima volta in una pianificazione di respiro territoriale insieme alle Municipalità IV e VI della Città di Napoli – cioè dalla Zona Orientale di Napoli – fino a Vico Equense. I progetti dovranno riguardare in particolare il rilancio culturale e turistico dell’area, ma si prevedono anche interventi di rigenerazione urbana e di ambito sociale.

Il Ministro Carfagna ha tenuto a precisare, a tale proposito che “Non possiamo intendere il CIS come uno ‘svuotacassetti’ … si tratta di un grande intervento strategico, che richiede una progettualità in grado di cambiare nei prossimi anni il volto del territorio”. A buon intenditor, poche parole. Non ci rimane che aspettare i fatti.

Intanto in questi giorni, però, si è accesa l’attenzione sulla tratta ferroviaria della storica ferrovia dell’arte bianca, la Gragnano-Castellammare-Torre Annunziata, per una imprevista “invasione di campo” – per dirla in termini calcistici – del Presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio, il quale attraverso la stampa – inviando una lettera a Repubblica – ha offerto la propria collaborazione al gruppo RFI ex FFSS per il rilancio della tratta “abbandonata da dodici anni”. De Gregorio ha sostanzialmente affermato: “Abbiamo un progetto, lo abbiamo messo a disposizione dei Sindaci che ce lo hanno chiesto… Se possiamo dare una mano, siamo contenti”. Il Presidente dell’EAV ritiene che la linea possa avere grandi potenzialità per i pendolari e per il turismo, ed è per questo che. “EAV ha sviluppato un progetto, per la rifunzionalizzazione della tratta in un’ottica più appetibile di sistema leggero con nuove fermate intermedie per consentire la più ampia accessibilità all’intero sistema insediativo dei comuni interessati.”

Ma già divampa la polemica tra chi, come il sindaco di Gragnano, propone la realizzazione di un tram leggero di collegamento tra le città e chi, come il consigliere regionale Luigi Cirillo del Movimento 5 Stelle, sottolinea la necessità che RFI riqualifichi e rimetta in funzione la tratta ferroviaria ut sic, riscattandola semplicemente dal disuso, assumendo per essa una posizione diversa da quella assunta per il Progetto EAV di Pompei. Anche in questo caso, infatti, Pompei con il Grande Progetto rientra nei vari discorsi come baricentro – non solo culturale, ma anche geografico – di un nuovo e diverso turismo a dimensione comprensoriale e regionale. E anche in questo caso non ci rimane che aspettare i fatti.