I botti di Capodanno, oltre ad essere pericolosi, sono anche inquinanti, determinando il “picco annuo di inquinamento da polveri sottili”. A dirlo è l’Arpac. Durante la notte si raggiungerebbe, infatti, una concentrazione di PM10 anche superiore a 1.000 microgrammi per metro cubo. Arpac lancia dunque l’appello a festeggiare senza utilizzare articoli pirotecnici.
L’immagine in alto mostra l’andamento della concentrazione media oraria del PM10 (verde scuro) e del PM2.5 (verde chiaro) registrato nelle ore a cavallo tra il 2020 e il 2021 dalla stazione di monitoraggio installata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli. La media giornaliera del PM10 ha raggiunto il 1° gennaio 2021 il valore di 126 microgrammi per metro cubo, a fronte del limite massimo di legge di 50 microgrammi per metro cubo. La media oraria supera addirittura i 1.000 microgrammi per metro cubo. Ma anche in altri punti della città sono state superate analoghe concentrazioni.
Lo stesso giorno, le concentrazioni di PM10 hanno superato i limiti anche nella maggior parte delle stazioni dell’agglomerato Napoli-Caserta, dove sono pochi i comuni con valori entro la norma.
Stessa storia negli anni precedenti: concentrazioni di PM10 molto elevate nelle prime ore dell’anno, che poi diminuiscono durante la giornata ma con andamenti variabili.
L’andamento delle concentrazioni di PM10 nel resto della Campania è simile a quanto riscontrato a Napoli, che resta comunque la città più inquinata da polveri sottili il 1° gennaio. A seguire, a ruota, Aversa e San Vitaliano, dove si è verificato il massimo storico di media giornaliera di 446 microgrammi per metro cubo il 1° gennaio 2018. Il record orario (3.040 microgrammi per metro cubo) appartiene invece a Napoli-Ferrovia.