“Roma, 13 dicembre 2021. Sogin comunica che ieri ha avuto evidenza di un attacco hacker al suo sistema informatico. La Società ha immediatamente informato le Autorità competenti con le quali sono state messe in atto le procedure per porre rimedio all’accaduto e verificare l’eventuale violazione di profili collegati alla privacy e alla sicurezza dei dati. Sogin rappresenta che la sicurezza sia nucleare che convenzionale degli impianti e la loro operatività è sempre stata garantita”. Questo è il comunicato ufficiale della Sogin, la società del Ministero dell’economia e delle finanze che si occupa del decommissioning delle centrali nucleari italiane e della gestione dei rifiuti radioattivi.
Non è chiaro cosa sia effettivamente successo. Si parla di un furto di 800 GB di dati riservati, ma la vicenda non è ancora chiara. Domenica scorsa, i dati rubati sarebbero stati messi in vendita in rete e si tratterebbe di dati particolarmente sensibili. Ma, come detto, non si hanno notizie precise e il su riportato comunicato della Sogin si limita, per ovvie esigenze di cautela, a confermare l’attacco.
D’altronde la Sogin è sempre apparsa, ovviamente, molto attenta alla sicurezza. E’ di oggi la notizia della proroga del Protocollo d’intesa con i Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica. Firmato dal Comandante, Generale Valerio Giardina, e dall’AD di Sogin, Emanuele Fontani, è finalizzato alla collaborazione nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza di sorgenti radioattive orfane.
Il Protocollo, di durata triennale, rinnovato per la terza volta, prevedere attività formative reciproche e collaborazione nello sviluppo di attività congiunte, di analisi e di elaborazione dei profili di rischio relativi ai flussi commerciali. L’obiettivo è quello di rendere più efficace la gestione delle commesse nucleari e il contrasto al traffico di materiali e rifiuti radioattivi.