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Miasmi a Giugliano, l’intervento del consigliere Borrelli

by Flavio Cioffi
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Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale della Campania espressione di Europa Verde, ha recentemente presentato alla Giunta un’interrogazione a risposta immediata, il cosiddetto question time, sul problema dei miasmi nel giuglianese. Un problema che sembra ora sparito ma del quale si stanno ancora cercando i responsabili, anche per evitare si ripresenti in futuro.

Perché questa interrogazione?

Io porto avanti da tempo la battaglia sull’area giuglianese, perché mi batto anche su quei territori sui quali non abbiamo rappresentanza. Lo faccio da solo, senza consiglieri comunali o sindaci appartenenti alla mia area politica. E la questione dei miasmi è una questione molto seria. Già nella scorsa legislatura avevo presentato una legge specifica su questo problema perché, mentre la spazzatura per strada, i roghi, l’inquinamento dei fiumi e dei mari sono plasticamente visibili, il cattivo odore – che può diventare devastante per la qualità della vita – non lo vedi.

Sei rimasto soddisfatto della risposta dell’assessore Bonavitacola?

La risposta di Bonavitacola è stata sostanzialmente la risposta che ha dato l’Arpac e posso dire che è stata una risposta in buona parte esaustiva. Oggi sappiamo con certezza che l’Arpac ha circoscritto l’area da dove provengono i miasmi, cioè la zona ASI di Giugliano, che va costantemente monitorata. E’ evidente che qualcosa in qualche impianto ha prodotto per lungo tempo odori insopportabili per gli abitanti, poi l’arrivo dell’Arpac e la giusta protesta dei cittadini hanno spinto qualcuno a capire che era il tempo di fermarsi.

E’ giusto quindi dire che si tratta di un problema di controllo del territorio?

Certo e noi dobbiamo aumentare il controllo del territorio. Però dobbiamo anche dirci una cosa: che viviamo una situazione di devastazione sociale. Perché è impossibile che chi ha generato quell’odore lo abbia fatto senza che qualcuno se ne accorgesse nella sua struttura e questo qualcuno avrebbe dovuto avvisare in primo luogo i proprietari. Ma magari lavora a nero, viene minacciato di licenziamento, o semplicemente non se ne frega niente e quindi è stato zitto. Questa è la mancanza di controllo sociale che porta a tollerare i fenomeni.

Sembra comuque che i controlli effettuati dall’Arpac, con tutti i suoi problemi di carenza di risorse, siano risultati efficaci.

Per ora non si è ancora riusciti ad individuare l’impianto che ha causato il fenomeno, e sia la Regione che la Procura vogliono saperlo perché non si deve ripetere, però l’intervento dell’Arpac assieme all’azione dei cittadini, grazie ad un’attività di controllo costante e continuo, ha spinto i colpevoli a fermarsi.

L’Arpac ha creato una App per consentire ai cittadini di segnalare i miasmi, come giudichi questa iniziativa?

E’ stata un’ottima iniziativa e bisogna estenderla. Pensa che adesso ho proposto al neosindaco di Napoli, Manfredi, che ne ha già parlato con l’assessore comunale alla scurezza, di utilizzare le App perché sono il sistema migliore per rispondere subito alle esigenze dei cittadini ed avere delle geolocalizzazioni precise.

Arpac ha anche messo in campo decine di operatori, ma per farlo ha dovuto rallentare altre attività perché la coperta è corta. Non sarebbe utile dotare l’Agenzia di maggiori risorse?

L’Arpac va sicuramente potenziata. Alla fine tutti la invocano, anche chi la critica. Però va fatto pensando non solo alla necessaria strumentazione ma soprattutto alle risorse umane. Quanto più personale riusciamo a dare a tutti i settori dell’Agenzia, tanto meglio riusciremo a monitorare il territorio.

Se tu dovessi dare delle priorità all’Arpac quali sarebbero?

Sicuramente la Terra dei Fuochi e poi l’inquinamento dei fiumi a partire dal Sarno.

E all’assessore Bonavitacola?

Lui lo sa già, abbiamo un rapporto continuo e costante. Per esempio, adesso stiamo realizzando insieme un dossier sui siti che prendono fuoco e che non sono di diretta gestione regionale. Sono un numero impressionante, abbiamo roghi spaventosi ogni tre o quattro mesi.

Continuerai a fare pressing sulla questione miasmi?

Questa è la mia funzione, motivo per cui alcuni hanno sperato che non venissi rieletto. Io sono pressante, stacanovista e mi studio sempre le carte e spesso porto a casa il risultato perché rompo le scatole fino a che non ottengo risposte chiare. In questo caso specifico è un po’ un paradosso che sia stato io a presentare il question time, perché il giuglianese è un’area che ha un’ampia rappresentanza politica.

In conclusione, possiamo dare un voto positivo al lavoro di Regione e Arpac?

Non voglio dare voti, ma la relazione che hanno prodotto è stata soddisfacente e se scoprono chi ha causato i miasmi sarà ottima. Possiamo dire di aver creato un precedente con l’intervento dell’Arpac e, una volta chiusa questa vicenda, la mia idea è che l’Agenzia venga dotata di strumentazioni e personale tali da garantire i cittadini riguardo ai siti d compostaggio. Oggi abbiamo una filiera molto migliorata, con De Luca la Campania è passata da ultima in Italia per raccolta differenziata a prima del Sud e al centro della classifica nazionale, però per completare la filiera dobbiamo realizzare i siti di compostaggio.