La settimana scorsa vi abbiamo dato conto (https://www.genteeterritorio.it/miasmi-a-giugliano-qual-e-la-situazione-ad-oggi-risponde-larpac/) della situazione miasmi a Giugliano e delle iniziative messe in atto dall’Arpac per individuare le cause del fenomeno. Oggi, riportiamo in sintesi la relazione dell’Agenzia sulle attività svolte nel mese di settembre, che si inseriscono anche nel contesto del tavolo tecnico, istituito presso la Prefettura di Napoli, tra: Arpac, Carabinieri di Giugliano e Qualiano, NOE, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e i sindaci dei Comuni interessati.
Parliamo del territorio di quattro Comuni (Giugliano, Qualiano, Villaricca e Parete), per un totale di circa 100 Km2, caratterizzato da un’alta concentrazione di impianti di trattamento rifiuti (soprattutto frazioni organiche). Solo negli impianti della zona ASI di Giugliano, infatti, entrano ogni mese circa 30.000t di rifiuti a fronte di circa 25.000t in uscita. Ai quali si aggiungono i rifiuti abbandonati e incendiati.
Precisiamo subito che per quanto riguarda la qualità dell’aria non sono stati riscontrati superamenti dei valori e quindi non si rilevano criticità per la salute. In particolare l’assenza di ammoniaca potrebbe portare ad escludere come causa le attività di allevamento.
Nella zona ASI di Giugliano sono stati quindi ispezionati 16 impianti e riscontrate alcune criticità, per le quali sono state impartite prescrizioni. Però l’Arpac ritiene che queste non conformità, prese singolarmente, non possano essere la causa dei miasmi avvertiti. Piuttosto si guarda alla concentrazione, in un’area ristretta, di attività impiantistiche associate a particolari condizioni meteo, che può aver generato un effetto cumulativo tale da determinare in gran parte il problema. Anche il presidio h24, 7 giorni su 7, dell’Arpac Multiservizi ha consentito di localizzare, coerentemente con quanto segnalato dai cittadini, nella zona ASI di Giugliano l’epicentro dei miasmi. Le segnalazioni provenienti dal territorio, infatti, georeferenziate grazie alla App Arpac Odor Bot, hanno riguardato con maggiore frequenza proprio la zona ASI di Giugliano.
Sono state poi eseguite, da un laboratorio del Polo Tecnologico di Pavia, indagini sensoriali (olfattometria dinamica) e chimiche su 3 campioni di aria prelevati nella zona. E’ stata così accertata in maniera oggettiva la presenza di esalazioni in una delle 3 stazioni di campionamento, ubicata a 500 metri dall’ASI e a circa 2 Km dal centro urbano di Qualiano. Gli altri due campioni, prelevati nei pressi di due importanti impianti di trattamento di rifiuti nell’Area ASI di Giugliano, hanno mostrato valori limite. In tutti e tre i campioni analizzati sono state rilevate sostanze riconducibili ad attività di trattamento rifiuti e compostaggio.
Quanto alla correlazione tra il vento ed i fenomeni olfattivi, gli approfondimenti effettuati hanno dimostrato che le condizioni meteo tipiche della zona e del periodo favoriscono, in determinate ore del giorno, il ristagno dell’aria per scarsa ventosità. Con la conseguenza che le sostanze responsabili dei miasmi permangono nell’area senza essere spazzate via. Inoltre, la velocità e la direzione del vento sembrano favorire la diffusione dei miasmi dalla zona ASI di Giugliano verso il centro di Qualiano, almeno occasionalmente. Ma non è possibile individuare i possibili centri di emissione sulla base del regime meteorologico.
Il lavoro svolto sinora ha fornito comunque indicazioni ed elementi oggettivi sulla tipologia di attività che ha prodotto i miasmi e, pertanto, l’Arpac concentrerà nei prossimi giorni le ispezioni su alcuni impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani, avvalendosi anche di droni. Contestualmente, proseguirà l’attività di monitoraggio ambientale anche con il supporto delle Università.