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Premio Strega 2021

by Piera De Prosperis
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Premio Strega 2021

Premio Strega 2021. Vincitore: Due vite di Emanuele Trevi che racconta Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori scomparsi troppo giovani. Racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi. Questo libro è il modo di tenerli vicini, anche se il tempo che passa cerca di allontanarli. Le storie, la memoria, la riflessione, le divagazioni e la distrazione – sono tutte caratteristiche della scrittura di Trevi, e della sua capacità di tirarci dentro un tempo e un luogo che non pensavamo ci riguardasse così tanto. Due vite di Emanuele Trevi è un libro capace di trasformare l’intimità e la malinconia in letteratura, rendendole universali a avvicinandole alle vite di tutti. Ed è un libro che non assomiglia a nessun altro. Per questo lo candido con entusiasmo al premio. Il giudizio è di Francesco Piccolo per la candidatura al premio.

Confesso di non averlo ancora letto anche se ve lo propongo nella nostra rubrica Librobellolibrorinfrescante. La vittoria, in questo genere di iniziative, non è sempre garanzia di qualità, tuttavia quello che mi ha incuriosito della tesi promotrice di Piccolo è il riferimento all’amicizia troncata troppo presto tra queste tre persone. Rocco Carbone, insegnante e narratore, muore a Roma in un incidente stradale a bordo della sua moto nella notte tra il 17 e il 18 luglio 2008 a 46 anni. Pia Pera saggista, narratrice, amante del giardinaggio muore a 60 anni di SLA. Ma oltre il crudo dato biografico, più in generale, penso che la vittoria sia anche legata al bisogno, dopo le tragedie della pandemia, di dare importanza al ricordo delle persone scomparse. Come dice Piccolo, scrivere la storia di chi ha percorso con noi un pezzo di strada e più rapidamente di noi è andato oltre il giardino, è un modo per pensare di non averli persi. Oltre all’importanza del tema dell’amicizia, anche questo di particolare rilevanza oggi che le relazioni interpersonali sembrano aver avuto una battuta d’arresto ma di cui sentiamo tanto il bisogno per ripartire tutti insieme.

La giuria del Premio Strega 2021 che ha dato la vittoria a Trevi è molto composita. C’è quella storica del premio formata da personalità del mondo della cultura nel senso più ampio, gli Amici della domenica (scrittori e giornalisti, studiosi, artisti, registi di cinema e teatro). Dall’edizione 2010 si sono aggiunti i voti dei lettori “forti”, che ruotano di anno in anno, segnalati da librerie indipendenti distribuite in tutta Italia, Anche come riconoscimento dell’opera di promozione della lettura svolta dalle librerie. A partire dal 2017 si aggiungono alla giuria del Premio 20 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura (di cui 15 circoli presso le Biblioteche di Roma), oltre a 200 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 20 Istituti italiani di cultura all’estero.

Il numero dei votanti raggiunge quindi un totale di 660 aventi diritto. Dal 2009 anche la Società Dante Alighieri esprime uno dei voti collettivi che contribuiscono all’elezione della cinquina e del vincitore. Al fine di far conoscere anche all’estero la letteratura italiana contemporanea, il voto viene affidato a lettori selezionati tra i comitati esteri.

Insomma se la convergenza su Trevi è stata così imponente ci sarà un motivo.

Gli altri libri della cinquina erano: Bajani: Il libro delle case, Bruck, Il pane perduto, Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce, Di Pietrantonio, Borgo Sud. Della Di Pietrantonio ho apprezzato molto L’arminuta, vincitore del premio Napoli, che affronta uno dei temi a lei più cari cioè il rapporto madre-figlia. Della Bruck conosco la storia, testimone della Shoah, ungherese naturalizzata italiana, donna di grande forza morale e di potente scrittura.

Ma va bene così. Prossimo libro: Due vite. Il primo sorso affascina, il secondo Strega!