“Per le costruzioni, che in Campania rappresentano in termini di investimenti l’8,7% del Pil regionale e occupano il 29,3% degli addetti nell’industria, la pandemia è stata una doccia fredda”. Lo comunica l’Ance sulla base dell’analisi del suo centro studi: “Scenari regionali dell’edilizia per la Campania”.
I dati elaborati con Prometeia, fanno stimare per il 2021 una crescita degli investimenti in costruzioni dell’8,5% a fronte di un calo del 9,5% registrato nel 2020 e un rimbalzo positivo del Pil regionale del 3,7% contro il -8,4% del 2020.
L’emergenza sanitaria ha quindi inciso molto sulle opere pubbliche in Campania. Dopo un biennio 2018-2019 che aveva segnato un recupero rispetto al minimo storico della domanda di lavori pubblici raggiunto nel 2017, si è tornati in negativo nel 2020. Una contrazione che si riflette su tutti i tagli di lavori, ad eccezione di quelli di importo superiore ai 20mln.
Sul fronte dell’occupazione, i dati del 2020 mostrano una netta flessione rispetto al 2019 delle ore lavorate in Campania (-9,7%) e della massa salari (-8,42%). La differenza nei valori è imputabile al ricorso alla cassa integrazione “Covid” a partire da marzo 2020.
Quanto al mercato immobiliare residenziale, il numero di abitazioni compravendute in Campania flette dell’11,2%. Quadro peggiore nella provincia di Napoli (-14,1%) e a Napoli città (-14,8%).
Bene invece il Superbonus 110% per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del territorio: 136 mln in Campania per 900 interventi fino al 17 maggio 2021. Ora si punta alla proroga della misura a tutto il 2023 e alle annunciate semplificazioni.