I Napoletani lo conoscono bene. Sergio D’Angelo, protagonista del mondo delle imprese sociali, sta per lasciare la guida dell’ABC e, con ogni probabilità, si candiderà a Sindaco di Napoli. Vediamo come stanno le cose.
Alla fine, ti candidi a Sindaco di Napoli o no?
Ho già sollecitato i partiti progressisti e le forze sociali affinché condividano un percorso unitario proponendo un candidato Sindaco che possa essere sostenuto da tutti. Spero ci siano le condizioni e quindi tenderei ad evitare ulteriori fughe in avanti solitarie. PD, M5S e LEU dovrebbero avanzare una proposta entro la fine del mese di aprile, recependo l’appello che gli ho rivolto, e se sarà così non ci sarà la necessità di avanzare altre candidature. Ma se questa condizione non dovesse verificarsi, sarebbe più responsabile fare un passo in avanti e allora darei comunicazione ufficiale della mia candidatura.
Ipotizziamo che si trovi il candidato unitario della sinistra. Fra Fico, Manfredi e Amendola chi preferisci?
Sono tutti nomi di prestigio. Mi pare di capire che Amendola si sia chiamato fuori per impegni di Governo. Io ho incontrato sia Fico che Manfredi, ci siamo parlati, e preferisco pensare in questo momento che si tratti di due personalità autonome al di sopra delle parti.
Fico potrebbe coinvolgere anche De Magistris, Manfredi forse no.
Tenderei ad escludere questa ipotesi perché mi è parso di capire che la Clemente, che ho incontrato su sua richiesta, escluda la possibilità di un ritiro della sua candidatura anche in caso di candidatura del Presidente Fico.
Vedi all’orizzonte la presentazione di mille liste civiche come è avvenuto per le regionali?
Lo considero un rischio, occorre piuttosto favorire e promuovere le reti civiche vere. Alle regionali abbiamo visto la proliferazione di finte liste civiche con candidati provenienti in larga parte dai partiti. Il progetto per la città deve essere certamente inclusivo delle reti civiche e sociali, del civismo vero, delle associazioni ambientaliste, ma non deve essere consentita alcuna operazione mistificatoria.
Se si arriva al candidato unitario, auspichi anche il recupero di Bassolino?
Il mio appello riguarda Bassolino come DeMa, in una prospettiva di campo largo al quale aderiscano tutte le componenti politiche e le sensibilità attualmente in campo. Occorrerebbe che Bassolino e la Clemente ripensassero alla loro candidatura ma al momento direi che è poco probabile la rinuncia sia dell’uno che dell’altra.
Ma quante possibilità esistono che venga davvero proposto un candidato di sintesi entro la fine del mese?
Poche, davvero poche.
Il che significa che la tua candidatura è molto probabile.
Si, anche se mi piacerebbe essere smentito. Ovviamente non sono io che ho dato gli otto giorni ai partiti, sono loro che hanno dichiarato che entro la fine del mese vi sarebbe stata una proposta di sintesi.
Veniamo ad ABC. Cosa è successo l’altro giorno?
E’ successo che il Vicesindaco, alla presenza del Capo di Gabinetto e a nome del Sindaco, mi ha comunicato l’intenzione di procedere alla pubblicazione dell’avviso per selezionare i componenti del nuovo organo amministrativo. Mi è stato anche chiesto di parteciparvi ma ho declinato l’invito. Ho fatto invece osservare che forse, a pochi mesi dalla fine della consiliatura, è una scelta che ha poco senso, andava presa due anni fa quando io stesso ne segnalai l’opportunità. Allora valeva la pena di farlo. Adesso non ci sarà nemmeno il tempo per l’inserimento dei nuovi amministratori in una fase particolarmente impegnativa e delicata, perché ABC è a pochi metri dal traguardo di un importante accordo transattivo con la Regione Campania alla quale l’Azienda deve svariate decine di milioni di euro per debiti che hanno iniziato a formarsi nel 1981. Un accordo necessario e direi storico. Invece, trattandosi di incarichi fiduciari, c’è il rischio che la prossima Amministrazione li revochi e riapra la selezione.
Parliamo di tariffe idriche.
La tariffa idrica di ABC è tra le più basse d’Italia. “Il Mattino” l’altro giorno ha messo a confronto le tariffe di Napoli con quelle di Milano che sono oggettivamente le più basse. Viene anche precisato che le tariffe di ABC, tuttavia, sono al disotto delle tariffe medie nazionali e quindi in buona sostanza mi verrebbe da dire: Milano è la prima e Napoli è la terza o la quarta. Quella di Milano è la più bassa in assoluto perché se lì si scava ad un metro si trova l’acqua, mentre ABC per portare l’acqua del Serino ai Napoletani deve far fare a quell’acqua ben 80 km e questo costa. Poi Milano, al contrario di Napoli, si è potuta permettere negli anni interventi di manutenzione straordinaria delle proprie condotte che consentono una distribuzione più agevole, quindi meno costosa, e il contrasto alla dispersione idrica. La media nazionale della dispersione idrica è del 42%, Milano è al di sotto del 30% e Napoli è al 35%. Quindi a Napoli abbiamo: una tariffa tra le più basse, una capacità di riscossione pari all’85%, l’acqua più buona d’Italia e la più controllata perché, accanto ai controlli obbligatori dell’Asl, ABC effettua oltre 130mila ulteriori controlli all’anno.
E allora concludiamo con un bilancio del tuo operato in ABC.
Quando sono arrivato nel 2017 era stato appena adottato il bilancio del 2014 ma non ancora quelli dal 2015 al 2018. Io ho provveduto ad adottarli e li ho sottoposti al Consiglio comunale che nel dicembre scorso li ha approvati riallineando le partite di crediti e debiti fra Comune e ABC, anche grazie all’istituzione di un fondo di svalutazione che ho istituito alimentandolo con circa 20milioni di euro. In questi tre anni e mezzo abbiamo inoltre profondamente riorganizzato l’azienda. Abbiamo fatto investimenti importanti sulla formazione. Abbiamo migliorato la nostra capacità di riscossione e di contrasto alla dispersione idrica. Abbiamo significativamente implementato gli investimenti sulla rete. Nell’aprile 2019, finalmente, abbiamo acquisito tutti i 46 impianti di sollevamento fognario e l’intera rete fognaria di ben 1.200 km. Oggi ABC è davvero l’azienda del ciclo integrato delle acque, prima gestiva solo l’acquedotto perché le fognature erano gestite dal Comune. Abbiamo fatto un investimento importante per sostituire e innovare il nostro sistema informativo integrato, abbiamo avviato il processo di digitalizzazione dell’azienda, abbiamo ristrutturato completamente il call center. Abbiamo realizzato un sistema di welfare aziendale che ci potrebbe essere invidiato anche da Adriano Olivetti, con asili nido per i figli dei dipendenti e per le famiglie disagiate del territorio e con misure di flessibilità dell’orario di lavoro ed altro. Stiamo per concludere l’accordo transattivo con la Regione Campania, di cui ho parlato prima, per sanare gli oltre 70 milioni di debito che l’azienda ha verso la Regione. Insomma, tre anni e mezzo di lavoro intenso che mi pare abbiano portato dei risultati.