Non solo ha retto bene l’impatto della pandemia, ma ha anche posto le basi per il rilancio. Lo scalo commerciale di Salerno chiude il 2020 con un segno positivo, portando a quasi 310mila i teus movimentati. Un porto capace di registrare il segno “più”, nonostante la crisi dettata dal Covid, grazie all’acquisizione di nuove linee marittime ed il rafforzamento dei collegamenti mediterranei. Uno scalo che strizza l’occhio al futuro guardando nell’ottica della globalizzazione e che, con il completamento dei lavori di dragaggio, si prepara ad accogliere i “giganti del mare”, navi di 350 metri di lunghezza, che proietteranno Salerno verso le rotte transoceaniche. Nonostante l’emergenza sanitaria ed il lockdown, il bilancio del 2020 si chiude con quasi 600 mila unità veicolari in più con una crescita del traffico Ro-Ro a pari a +6,61%. A fare il punto della situazione sullo scalo campano è il presidente della Salerno Container Terminal, Agostino Gallozzi, capo dell’infrastruttura che movimenta quasi la totalità del traffico container nello scalo salernitano.
“Il 2020 si è concluso per Salerno Container Terminal (Gallozzi Group) con una crescita, nei volumi di traffico, di circa il 2% (309.750 teus rispetto a 303.678 del 2019), nonostante i pesanti effetti che la pandemia da Covid-19 ha scaricato sulle economie mondiali dell’interscambio. – spiega il presidente Gallozzi – Le contrazioni dei flussi di merci sono state bilanciate dall’acquisizione di nuove linee marittime ed il terminal, in attesa dell’ormai imminente completamento dei lavori di dragaggio, indispensabili per il rilancio nell’ambito delle rotte transoceaniche, ha puntato al proprio rafforzamento nei collegamenti mediterranei. Alla fine del 2020 è stata avviata una importante collaborazione con il servizio in joint tra l’italiana “Tarros Line” e la turca “Arkas” che assicura, su Salerno, scali bisettimanali. Ma non solo, la compagnia di navigazione Akkon Lines ha scelto lo scalo di Salerno da inserire nella rotta del nuovo servizio marittimo settimanale, così come la francese CMA-CGM, con il nuovo servizio settimanale TMX2 Turkey Med Express. In termini complessivi, rispetto alla crescita del 2% dei volumi trattati, da un lato si è registrata una contrazione del 7% delle importazioni, causata dalla riduzione dei consumi nazionali rallentati dal lock-down, dall’altro una significativa crescita del 10% dei volumi delle merci per l’esportazione”.
Ed ora il porto guarda al futuro con ulteriori opportunità di sviluppo, grazie anche al completamento dei lavori di dragaggio, che sono andati avanti anche durante i mesi più critici di emergenza, con i fondali che arriveranno a pescare 15 metri. E più che di svolta, per lo scalo salernitano si tratta di un “recupero”, come sottolinea il presidente della SCT: “L’infrastruttura, finalmente, può tornare ad essere inserita nel sistema di interscambio mondiale, senza dimenticare il suo ruolo di servizio per le imprese orientate all’export.”
“In linea generale, – aggiunge Gallozzi – un’infrastruttura come un porto non è mai fine a sé stessa. È importante specificare che una volta che i dragaggi giungeranno al termine dovremo solo attendere il completamento dei lavori dell’imboccatura. In questo modo si potranno far accedere, all’interno del porto, navi di 350 metri di lunghezza e riportare, così, a Salerno le linee transoceaniche che permettono un diretto collegamento con gli Stati Uniti, il Canada, l’America Centro-Meridionale, l’Australia e la Nuova Zelanda. Parallelamente ai lavori di riqualificazione a mare, fondamentali sono anche i lavori del nuovo assetto urbano nell’immediato retroporto, ovvero il progetto di Porta Ovest. Dallo scorso anno, la ripresa dell’attività del cantiere fa ben sperare nell’avanzamento dei lavori come da nuovo programma”.
Infrastrutture, ma anche forte attenzione al tema ambientale. Nel 2020 si sono poste le basi per un progetto che vedrà la realizzazione, entro cinque anni, di una nuova generazione di terminal contenitori, totalmente ad emissioni zero. Ma tanti sono i progetti in cantiere, tra cui una maggior presenza femminile nell’ambito dei ruoli operativi del lavoro portuale. “Potenziamento della capacità produttiva e innovazione tecnologica, crescita dell’occupazione come scelta di etica sociale e tutela dell’ambiente come orientamento strategico. Sono queste le tre prospettive che assumono il valore delle nuove sfide per imprese che pensano convintamente al futuro. – Spiega il presidente Gallozzi – Nel breve periodo, la “control room”, cabina di regia e centro nevralgico di tutte le attività di pianificazione, gestione e controllo operativo, è in fase di integrazione con la realizzazione di gate completamente automatici, per l’accesso molto più veloce di camion e contenitori alle aree del terminal. Nel medio periodo, con il gruppo tedesco Liebherr abbiamo posto le basi per la realizzazione di una nuova generazione di terminal contenitori, totalmente ad emissioni zero, con la completa abolizione di motori a combustione interna. Tra i prossimi obiettivi pensiamo anche al potenziamento della presenza femminile nel settore operativo. Nello specifico, ci rivolgiamo ad una platea di professionalità legate all’utilizzo di mezzi meccanici, a partire dai carrelli sino, perché no, alle gru.”
Nell’ottica dello sviluppo, viene meno anche il confronto, ormai superato, tra il porto di Salerno e quello di Napoli. Una dicotomia “ormai arcaica” che grazie all’istituzione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale lascia il posto ad una visione omogenea, con le diverse offerte che presentano i porti campani. “Ed infatti il nostro sistema portuale, proprio perché sistema, nell’ambito contenitori è in grado di mettere in campo una offerta sinergica, con un terminal pienamente neutrale e conto terzi a Salerno, quindi maggiormente aperto al mondo dello shipping, e un terminal di proprietà di una singola compagnia di navigazione a Napoli. Entrambi i modelli, sebbene rispondano a logiche differenti, sono validi ed assieme sono in grado di assicurare una positiva risposta alle complessive esigenze del mercato”, conclude il presidente Gallozzi.