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“Coraggio Salerno!”: non solo denuncia ma azioni da attuare

by Federica Inverso
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coraggio Salerno

“Coraggio Salerno!” un progetto innovativo che vuole porsi domande, individuare criticità e costruire soluzioni. Un nuovo movimento civico che ha come obiettivo principale quello di rendere Salerno una città in cui restare. Dall’ambiente al sociale, dalla politica al lavoro, il gruppo scende in campo chiamando tutti a raccolta. Mare e gestione delle spiagge libere il prossimo appuntamento in agenda.

Nasce in piena pandemia e si adatta alle restrizioni sociali in materia antiCovid. Il giovanissimo gruppo “Coraggio Salerno!” si fa promotore di progetti ed iniziative ed invita la popolazione a prender parte alla realizzazione di una città diversa. “Vogliamo sviluppare – insieme – una visione progressista, aperta e inclusiva, fondata sulla partecipazione democratica. Vogliamo dare la stessa dignità ad ogni quartiere e ai suoi bisogni, lavorare a una Salerno più sostenibile, individuare gli orizzonti cittadini e poi attraversarli, per creare nuove prospettive, opportunità e un luogo in cui sia possibile immaginare il proprio domani.” Si legge nella loro presentazione.

“Il nostro obiettivo non è quello di fare ‘solo’ denuncia. Noi vogliamo cercare soluzioni alternative e metterle in campo, vogliamo essere costruttivi non antagonisti” Spiega Lucia Capriglione, portavoce del gruppo e punto di riferimento nell’attivismo sociale salernitano, già nota per le sue battaglie intraprese per e dal referendum 2011 per l’acqua pubblica. Dopo la prima assemblea pubblica on line, del 5 e 6 dicembre 2020, che ha sancito la nascita ufficiale del movimento, “Coraggio Salerno” è subito entrato nel merito delle grandi problematiche cittadine. Per farlo ha attivato gruppi tematici specifici, aperti a tutti: “La città che cresce”, che si occupa di sviluppo e lavoro; “La città che decide”, per discutere di cittadinanza attiva; “La città aperta”, il cui argomento principale è la cultura; “La città che cura”, per trattare di servizi e sanità; e “La città che respira”, per guardare alle tematiche ambientali. Gruppi di lavoro in cui i cittadini possono esprimere idee e preoccupazioni e in cui mettere nero su bianco un programma di azioni da attuare. “Coraggio Salerno” vuole essere un punto di riferimento per la cittadinanza intera. Il loro è un vero e proprio appello alla partecipazione ed è per questo che, con le diverse iniziative pubbliche, rigorosamente on line al tempo del Covid, hanno cercato di coinvolgere sempre più persone.

“Si parte da un’assemblea per creare le basi di un progetto collettivo. – spiega Lucia – Ma dobbiamo essere sempre di più! Ogni cittadino deve scegliere il suo ruolo, prendere il suo posto nel cambiamento. Dobbiamo tornare ad essere una comunità che opera insieme”.

E dopo le segnalazioni sul degrado del centro storico e sulle aree verdi della zona orientale di Salerno, dopo le proposte avanzate in merito a biblioteche e trasporti ed un sondaggio popolare con cui il gruppo ha fatto emergere la volontà, da parte dei salernitani, di destinare l’edificio dell’ex tribunale ad uno spazio culturale, ora il movimento accende i riflettori sulle spiagge libere. In Italia la materia sulla gestione dei litorali non è ancora regolamentata. Non esiste, infatti, una normativa che stabilisca una percentuale di distribuzione fissa tra concessione ai privati e spiaggia libera. “L’autonomia è stata lasciata alle regioni, ma la Campania non ha ancora deliberato nulla. – spiega Lucia – Dopo i lavori di ripascimento che hanno interessato il litorale salernitano, di indubbio valore, noi di Coraggio vogliamo occuparci proprio di tutto ciò: quanta di questa spiaggia sarà a beneficio dei bagnanti? Vogliamo fare in modo che le spiagge siano accessibili ai diversamente abili con passerelle. Accessibili a livello economico, per evitare che concessioni e costruzioni di stabilimenti privati creino disparità. Accessibili a livello di salute e inquinamento, con bagni e docce”.

Parte così un nuovo gruppo di lavoro per discutere insieme di priorità e progetti da sviluppare: “Con il ripascimento del litorale della zona orientale – sottolinea Matteo Zagaria, altro rappresentante del gruppo – il dibattito pubblico si è spostato nuovamente sulla valorizzazione delle spiagge e sul rapporto tra i privati proprietari degli stabilimenti balneari e il pubblico. La tutela del paesaggio e la cura delle spiagge passano dalla gestione, non più delegabile esclusivamente ai privati che perseguono un interesse economico e non certo sociale.”

Da qui, la richiesta del movimento: “Chiediamo che l’accesso alla spiaggia libera sia segnalato, tutelato, ripristinato e garantito da servizi pubblici.”