La donna nel passato.
…La schiavitù sociale, che perdura per una lunga serie di generazioni, finisce per diventare un’abitudine. L’eredità e l’educazione fanno sì che ambedue le parti la considerino una cosa “secondo natura”. E perciò ancora oggi la donna sopporta la sua condizione subordinata come cosa che va da sé, naturale, e costa non poca fatica persuaderla che è indegna di lei e che deve energicamente adoperarsi per ottenere nella società una posizione pari a quella dell’uomo sotto tutti i rispetti…
La donna nell’avvenire.
…In questa società la donna è, così socialmente come economicamente, del tutto indipendente, non è soggetta più ad alcuna apparenza di tirannia né allo sfruttamento, trovandosi ormai di fronte all’uomo libera ed eguale, padrona di sé e del suo destino.
Bebel, “La donna e il socialismo” (1891).