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Il Fattore Z di Maria Punzo

by Piera De Prosperis
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Siamo a San Sebastiano al Vesuvio, in un’ampia tenuta. E’ una bella, fresca serata di fine estate. Siamo riuniti sotto le ampie chiome degli alberi a chiacchierare, a discorrere, adulti e ragazzi, di un libello che affronta tematiche di rilevante attualità per la generazione Z, cioè i nati tra il ’95 e il 2010, abituati fin dalla nascita all’uso della tecnologia e dei social media, che incidono significativamente sul loro processo di socializzazione. Sono stati perciò definiti “nativi digitali”. Fattore Z. Guida alla crescita personale dei nativi digitali (ed. Graphofeel). Questo il titolo del libro di Maria Punzo, coach dei valori e co-fondatrice di Green Swan, una startup filantropica sull’economia circolare. Un incontro guidato dal prof. Luca Covino, docente e storico, che ha saputo con garbo e competenza guidare la discussione, analizzando alcune delle tematiche più intense del testo.

L’autrice ha brevemente illustrato quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a rivolgersi alla generazione cosiddetta Z dotata di doppio cervello, in testa ed in tasca: il cellulare. L’opera nasce dalla necessità di occuparsi dei giovani che, in una società liquida come la nostra, rischiano di essere sommersi da un mare di informazioni. La possibilità di deragliamento è alta, per cui è più che mai necessario educare le giovani generazioni a gestire la mole delle informazioni. Cercare dei riferimenti che possano svolgere il ruolo di guida e trovarli non è facile. La famiglia e la scuola hanno ricoperto da sempre questo ruolo, tuttavia, entrambe queste istituzioni si trovano oggi nella difficoltà di gestire un cambiamento educativo che ha coinvolto e travolto gli stessi adulti. La pandemia ha posto la scuola di fronte a sfide immani: aggiornarsi, comprendere il cambiamento pur mantenendo i valori umani e sociali di cui essa è depositaria e che la società non deve perdere.

Nel testo, come ha sottolineato il prof. Covino, vi sono parole chiave, senza le quali ancora adesso non è possibile gettare le basi di un discorso costruttivo con i ragazzi. Empatia, coraggio, creatività, perseveranza, gratitudine, passione termini forse desueti, non sempre presenti nel linguaggio dei ragazzi ma a cui noi adulti dobbiamo riabituarli perché se ne ri-approprino pur in un contesto del tutto diverso dal passato. Essere un nativo digitale non è di per sé un fattore di merito, anzi i ragazzi sono alla ricerca di chi sappia loro dare una rotta. Pensiamo agli influencer personaggi popolari in Rete, che hanno la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte di un gruppo di utenti che poi spesso sono anche potenziali consumatori. Chi con la sua popolarità orienta le scelte dei giovani, non è sicuramente un mentore, altra parola desueta, dal nome del personaggio dell’Odissea che guida Telemaco, in assenza del padre Ulisse. Per antonomasia è il consigliere fidato, colui che svolgendo attività maieutica porta il giovane verso l’autonomia di scelta e di pensiero. Di persone così, dotate di carisma, oggi c’è tanto bisogno, perché le passioni in nuce nei giovani possano emergere e realizzarsi. In questo libro, Maria Punzo spiega come prendere per mano la propria vita e fare la differenza attraverso esempi, esercizi e i racconti di chi ce l’ha fatta.

La presentazione del libro si è conclusa con interventi molto interessanti degli studenti, presenti e attenti al dialogo, che hanno saputo mettere a nudo le loro incertezze e i loro dubbi circa i pericoli del web ma che hanno anche saputo evidenziare voglia di costruirsi una sana, positiva personalità, realizzando la loro passione.

Un piccolo libro prezioso con cui giovani e adulti possono mettere in ordine i propri pensieri. Libro altruista che si apre agli altri in un generoso tentativo di aiuto anzi di mutuo soccorso.